Nicola Alemanno non si dimette, intervista esclusiva al sindaco di Norcia

Un testo unico che delimiti e dia delle sicurezze anche ai sindaci

Nicola Alemanno non si dimette, intervista esclusiva al sindaco di Norcia

NORCIA – «C’è voluto un po’,  questo è un momento molto particolare perché è difficile trovare degli interlocutori, ma soprattutto è difficile trovare una persona che possa essere in grado di assumere delle decisioni anche per il prossimo futuro». Sono le prime parole del sindaco di Norcia, Nicola Alemanno, dette dopo aver annunciato che rimane alla guida della città.

«Avevo bisogno di capire e di sapere – ha detto il sindaco – se vi fossero ancora oggi le condizioni per continuare ad operare in emergenza e quindi continuare a dare le risposte di cui la nostra comunità ha bisogno, o se invece  la condizione diveniva inesorabilmente quella di uno stallo totale, dove hai timore di sottoscrivere qualunque tipo di atto che avrebbe di fatto bloccato la situazione».

Nicola Alemanno ieri  stato a Roma: «Credo che i colloqui che ho avuto ieri a Roma, soprattutto la nota della protezione civile abbia fugato i dubbi, abbia riportato la condizione  generale a un livello quantomeno accettabile. La mia riflessione – ha aggiunto – non era legata ad aver ricevuto l’avviso di garanzia, ma il venire a conoscenza del procedimento di sequestro dell’immobile. Le ordinanze alle quali facciamo riferimento nei nostri atti, la 388, la 389, la 394 sono le primissime ordinanze emesse nelle ore immediatamente successive al terremoto del 24 agosto, il testo è esattamente uguale a quello del terremoto dell’Aquila e dell’Emilia Romagna che non ha dato problemi di questo genere in quei luoghi, questo evidentemente crea qualche preoccupazione. E’ chiaro – ha spiegato – che noi assumiamo le decisioni su ordinanze che vengono scritte e pubblicate e che dobbiamo immediatamente attuare. Non abbiamo avuto il tempo di studiare, di approfondire, interpretare. Le esigenze erano fuori dalla porta, perché la gente bussa pesantemente alla porta del sindaco quando ha dei problemi da risolvere. Tutto questo non è semplice, è più facile farlo in tranquillità ed avere una scrivania».

Un testo unico che delimiti e dia delle sicurezze anche ai sindaci: «Dal momento in cui scatta l’emergenza tutti i provvedimenti fanno capo al sindaco, se invece vi fosse un testo unico per la gestione delle emergenze sarebbe molto diverso».

Norcia non ha più un posto dove poter stare insieme: «I miei avvocati insieme a quelli di Stefano Boeri stanno elaborando quella che può essere definita la strategia di difesa per richiedere prima possibile il dissequestro della struttura e rimetterla a disposizione della comunità, voglio sperare la nota della Protezione Civile abbia aiutato i magistrati ad avere una indicazione delle strada da seguire. Noi dobbiamo fare il consiglio comunale per approvare il bilancio e visto che andiamo verso la buona stagione lo faremo in piazza perché non avremo più un altro locale dove poterlo tenere».

La Fiaccola Benedettina sarà la bussola della nuova Europa: «Quando sono stato raggiunto da questo avviso di garanzia e del sequestro ero appena tornato da Berlino. Il presidente Parlamento tedesco ha detto che la fiaccola e l’opera dei suoi monaci in tutto il nostro Continente deve necessariamente costituire la bussola della nuova Europa. Questo per noi significa tanto e rimette Norcia al centro di un processo di formazione del nuovo continente come luogo dell’identità della cultura e delle radici».

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