04/13/2018 – Dopo giorni di calma, diverse imbarcazioni cariche di migranti sono state soccorse al largo della Libia. La centrale operativa della Guardia Costiera di Roma, in particolare, ha coordinato 3 distinte operazioni di soccorso per un totale di circa 500 migranti che erano a bordo di 3 gommoni. Uomini donne e bambini sono stati recuperati da una nave inserita nel dispositivo Eunavformed e dalla Ong Sea Watch. Proprio quest’ ultima, dopo aver preso a bordo circa 300 persone, ha segnalato di non poter raggiungere un porto italiano a causa del peggioramento delle condizione meteo, del numero di migranti a bordo e dell’ assenza di una quantità sufficiente di acqua e cibo.
La Guardia Costiera sta dunque individuando un altro mezzo presente nell’ area per effettuare in sicurezza il trasbordo dei migranti.
Discutere delle sfide principali e delle best practices degli interventi di lungo periodo rivolti a migranti e rifugiati. Questo l’ obiettivo della riunione che si è svolta, nella Villa Magistrale, tra i responsabili operativi dei progetti dell’ Ordine di Malta di Italia, Francia, Germania, Austria, Repubblica Ceca e Ungheria mercoledì e giovedì, 11 e 12 aprile. Ogni rappresentante ha portato l’ esperienza della propria associazione o struttura operativa – tra questi anche il Malteser International, l’ agenzia di soccorso internazionale dell’ Ordine di Malta – nella gestione dei progetti di soccorso, accoglienza e integrazione dei migranti.
Per l’ Italia – si legge in un comunicato dell’ Ordine di Malta – è stato sottolineato il contributo fondamentale fornito dalle squadre mediche del Corpo Italiano di Soccorso, imbarcate sulle navi delle autorità italiane: dieci anni di intensa attività nel Mar Mediterraneo che hanno permesso di assistere decine di migliaia di migranti, quasi 1.400 nei soli primi tre mesi di quest’ anno. L’ Ordine di Malta in Germania – con il Malteser Werke, impegnato nel campo dell’ assistenza ai migranti dal 1989 – ha illustrato il suo articolato piano di accoglienza e integrazione che prevede corsi di lingua e cultura tedesca, sostegno psico-sociale, indirizzamento al mondo del lavoro e percorsi specifici per persone con disabilità e per le vittime del traffico di esseri umani. Presente all’ incontro anche la Francia, specializzata nell’ assistenza legale per le minoranze religiose in fuga da persecuzioni e per persone immigrate trattenute in strutture di detenzione.
Una importante attività di assistenza che nel 2017 ha fornito aiuto a 6.300 migranti e rifugiati. A completare il quadro europeo di un impegno comune, l’ Austria, La Repubblica Ceca e l’ Ungheria che specialmente durante la cosiddetta rotta balcanica, nel 2016, hanno intensificato le loro attività di soccorso e assistenza ai migranti dispiegando volontari lungo il percorso principale attraverso l’ Europa dell’ est per dare aiuto e offrire riparo, cibo e assistenza medica.
Nella due giorni si è discusso delle cause del movimento di massa delle persone che è destinato ad aumentare con la crescita demografica nell’ emisfero meridionale, il protrarsi di guerre e i cambiamenti climatici. Fattore, quest’ ultimo, spesso sottovaluto e che, come ha ricordato il Gran Cancelliere Albrecht Boeselager: “Se non affrontato in maniera seria dalla comunità internazionale causerà un sempre più consistente aumento nel numero di migranti”. Proprio siccità, smottamenti e frane sono tra le sfide principali che gli operatori del Malteser International affrontano quotidianamente nel gestire calamità naturali ed emergenze umanitarie. L’ agenzia di soccorso internazionale ha all’ attivo circa 100 progetti in oltre 20 paesi.
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