L’inviato Onu sulla Libia video intervista di Euronews
La Libia come inferno in terra per i migranti che cercano di raggiungere l’Europa. Ma quali sono i veri numeri di quella che resta una tragedia umanitaria? Lo abbiamo chiesto all’inviato speciale Onu per la Libia Ghassan Salamè al termine della riunione officiata dal premier italiano Giuseppe Conte a cui hanno partecipato le parti in conflitto sul territorio da cui partono migliaia di migranti che cercano di raggiungere le coste italiane.
Euronews: “Questa Conferenza contempla la crisi umanitaria in corso nel paese e soprattutto, si è parlato dei centri di detenzione libici e nella vita al loro interno per i migranti?”
Ghassan Salamè: “Il numero di migranti illegali in Libia che si trova in centri di detenzione è quantificabile in migliaia a fronte di circa 700.000 persone di origine straniera presenti illegalmente nel paese. Le persone nei centri di detenzione sono una minoranza di un gruppo assai più ampio. Vorrei però dire che il flusso dei migranti provenienti dall’Africa occidentalle èè callato. Un po’ meno quello dall’Africa orientale. Questo perché le persone hanno cominciato a parlare fra di loro e raccontarsi di quanto sia pericoloso attraversare il deserto, il Sahara, e poi la traversata nel mediterraneo. Quando la motivazione del tuo viaggio è una vita migliore, non sei necessariamente pronto a correre dei rischi così grandi senza sapere se potrai ottenere quello che ti sei prefisso”.
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