Libia: battaglia attorno Tripoli, l’obiettivo è l’aeroporto
Ignorando gli appelli della comunità internazionale, il generale Khalifa Haftar avanza verso Tripoli. Vuole portare via la capitale a Fayez al Serraj, ma il capo del governo riconosciuto dall’Onu, questo sabato ha messo in campo l’aviazione, bombardando i blindati di Haftar. al Serraj accusa l’uomo forte della Cirenaica di averlo tradito: “Siamo rimasti sorpresi nel vedere movimenti militari guidati da Haftar insieme ad una retorica di mobilitazione che ci riporta all’epoca della dittatura e dell’autocrazia. – dice il capo del governo di Tripoli – Sta gettando i nostri figli in un destino purtroppo già noto, dove servono come combustibile per una guerra in cui non ci sono vincitori, ma solo vinti. Con il suo gesto, Haftar ha fatto fallire gli sforzi di tutti i libici e della comunità internazionale per una soluzione pacifica”.
A sud di Tripoli, le due fazioni in lotta rivendicano il controllo dell’aeroporto. Il portavoce di Haftar assicura la protezione dei civili e delle missioni diplomatiche.
“Non alzate le armi se non di fronte a chi commette ingiustizie e sceglie lo scontro e la lotta, sparate solo in risposta a chi imbraccia un’arma – si ascolta in un audiomessaggio – Chi getta via la sua arma è al sicuro, chi è rimasto a casa è al sicuro e chi alza la bandiera bianca è al sicuro. Garantiamo la sicurezza e l’onore ai nostri cittadini, ai loro beni, e ai nostri ospiti stranieri di tutte le nazionalità”.
L’Egitto denuncia “il sostegno fornito da alcuni Paesi alle milizie armate”, mentre la Russia ricorda le ragioni di questa crisi e accusa l’operazione dei Paesi NATO del 2011.
Intanto, almeno un gruppo armato di Misurata, la Brigata 166, fedele a Al Serraj è arrivato a est della capitale per partecipare alla controffensiva. La tensione è alta, la Libia rischia una nuova guerra.
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