Incendio al Ki Club, Bastia umbra, parla il proprietario, Paolo Bartolucci BASTIA UMBRA – “E’ stato un corto circuito a tutti gli effetti a causare l’incendio alla palestra Ki Club di Bastia Umbra, avvenuto nella serata di martedì 21 marzo 2017”. A dirlo è Paolo Bartolucci, titolare e proprietario della struttura, che ai nostri microfoni, ha spiegato quanto è accaduto, secondo lui, nella sua palestra. “L’incendio – ha spiegato Bartolucci – è avvenuto dentro il locale tecnico, chiuso a chiave e che si trova vicino all’ingresso principale in un sottoscala. All’interno di questo locale ci sono tre o quattro quadri elettrici di materiale plastico che comandano tutto l’impianto del Ki Club” Paolo Bartolucci ha raccontato tutti i particolari. «Alle ore 18 è saltata l’energia elettrica. Un ragazzo è andato giù per riavviarla, ma quando ha aperto la porta ha trovato il quadro in fiamme. Ha cercato di spegnere l’incendio con l’estintore, ma il fuoco si è alimentato di più con l’apertura della porta scorrevole dell’ingresso principale. A quel punto il fumo si è propagato dappertutto».
All’interno del locale in quel momento c’erano circa 200 persone, tutte uscite dalla scala di emergenza posta sul retro, tranne l’estetista e un altro ragazzo. «L’estetista – ha detto ancora Bartolucci – stava lavorando in una delle cabine, quando è andata verso la scala ed ha visto il fumo è tornata indietro mettendosi con la testa fuori dalla finestra. Il ragazzo stava in un altro stanzino e anche lui ha trovato il fumo. Entrambi sono stati estratti dai pompieri da una delle finestre. I vigili hanno spaccato il vetro antisfondamento».
I danni sono limitati. C’è solo il fumo che ha affumicato tutta la scala e un po’ la reception. La palestra è intatta. «La struttura per un atto dovuto – ha concluso Bartolucci – è sotto sequestro per 24 ore. Il mio avvocato Alessandro Bacchi sta verificando se può chiedere il dissequestro. La palestra starà chiusa per una settimana circa, il tempo di ripulire e tinteggiare le parti annerite. Le persone ricoverate in ospedale sono state tutte dimesse».
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