Gli adempimenti istituzionali se si votasse l’8 luglio


05/07/2018  Gli adempimenti istituzionali se si votasse l’8 luglio Dopo l’apertura di Di Maio alla Lega e le consultazioni al Quirinale incontro tra il leader dei 5 stelle, Matteo Salvini e Giancarlo Giorgetti. “Pensiamo che l’8 luglio sia la data più netta ed efficace per tornare al voto”, ha detto il leader della Lega, Matteo Salvini, in sala stampa a Montecitorio dopo l’incontro. “Come promesso lavorerò per dare un governo al paese e fino all’ultimo cercherò di far cadere i veti dall’una e dall’altra parte. Se questo non dovesse avvenire la data più vicina per votare è domenica 8 luglio. Sulla data è d’accordo anche Di Maio”. Berlusconi ribadisce: “Le strade sono due: un governo a guida centrodestra che in Parlamento trovi i numeri mancanti oppure l’altra soluzione è il ritorno alle urne”.  E Di Maio annuncia: da oggi il M5s è in campagna elettorale. Salvini: offerto disponibilità a guidare governo centrodestra “Abbiamo offerto al Presidente della Repubblica, consci del fatto che il Paese non può aspettare, la disponibilità mia, a nome della coalizione che ha preso più voti, a dar vita a un governo che cominci a risolvere i problemi del Paese”. Così il leader della Lega, Matteo Salvini dopo l’incontro con il Capo dello Stato. E prosegue: “Confidiamo che il Presidente della Repubblica ci dia modo di trovare una maggioranza che vogliamo poter trovare mettendoci in campo personalmente e direttamente perché, stanti così le cose, la nostra coalizione è quella che rappresenta maggiormente il voto, la sensibilità, le ambizioni e le speranze di 60 milioni di cittadini italiani”. Quindi, confidiamo che nelle prossime ore possiamo essere messi finalmente al lavoro”.

Di Maio: ‘no’ a governo tecnici “Non siamo disponibili a un governo tecnico. Ci troviamo in una terza fase dove siamo disponibili a scegliere un premier terzo con Salvini”. Così Luigi Di Maio, subito dopo l’incontro con il Capo dello Stato Sergio Mattarella, in occasione dell’ultimo giro di consultazioni. Il premier dei 5Stelle poi ha ricostruito l’iter di questi 60 giorni in cerca di una intesa. “Causa del sistema elettorale non eravamo autonomi. Prima scelta, la Lega, anche loro vincitori, gli abbiamo proposto un contratto di governo. Ci abbiamo provato per 50 giorni non è stato possibile – ha spiegato – Abbiamo capito che non c’erano i presupposti”.  E prosegue: abbiamo cercato di intraprendere un’altra strada. Abbiamo cercato il dialogo con il Pd: c’era uno spiraglio a detta del segretario reggente. Ci è costata di più per vari motivi, molti dentro il Movimento stanno facendo opposizione, c’erano molte criticità, e poi dialogo è stato sbarrato da un’intervista tv. Il M5S oltre questo schema di contratto non può andare” dice ancora Di Maio. Dunque, anche in questo caso nulla di fatto. A questo punto – se dovesse naufragare anche questo tentativo con la Lega – si torna al voto. L’unica strada per Di Maio per uscire da questa situazione di stallo, che non fa altro che penalizzare gli italiani. Di Maio – inoltre spiega – che la proposta fatta alla Lega, non può prescindere da tre punti, ben precisi, indicati nel programma elettorale votato dagli italiani: reddito di cittadinanza; abolizione della legge Fornero e una seria legge anticorruzione.  Poi ad una domanda sulla Casellati premier per uscire dallo stallo risponde: “Se abbiamo eletto delle cariche istituzionali, è giusto che continuino a coprire le cariche istituzionali per le quali sono stati eletti”.  Sul rischio dell’aumento dell’Iva – in mancanza di un esecutivo operativo – infine Di Maio sottolinea: – “Secondo me non dobbiamo aspettare neanche la formazione del governo, va scongiurato già nella discussione sul Def e fissato poi con un provvedimento, ho detto anche un decreto, se dovesse servire”.

Pd: ‘no’ incarichi al buio o trasformismi. Sì a sforzo super partes “Noi abbiamo rappresentato le nostre valutazioni. A questo punto penso sia urgente dare una risposta alla crisi”. Così Maurizio Martina, segretario reggente del Pd al termine dell’incontro con Mattarella. Ed ha proseguito: ” E’ necessario superare lo stallo di queste settimane. Basta perder tempo, basta traccheggiare. Basta con il gioco dell’oca. Per noi prima di tutto viene il Paese”. Martina infine sottolinea: ” Noi abbiamo confermato al Capo dello Stato la piena fiducia nella sua iniziativa. Noi lo supporteremo fino in fondo”. Poi chiede a tutti gli attori in campo uno sforzo: “fare un passo in avanti da parte di tutti. ‘No’ incarichi al buio, ‘no’ a trasformismi, si a uno sforzo super partes”. E ricorda: “siamo per evitare il voto in autunno. Non dobbiamo buttare i risultati raggiunti fino a questo momento dal governo”.

 

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