Appello Falcone Montanari, a Perugia oggi incontro Forze di Sinistra
Come annunciato in occasione dell’assemblea popolare convocata allo Zenith il 13 settembre, siamo qui per concretizzare la pars construens del percorso già iniziato anche in Umbria di Alleanza Popolare per la Democrazia e l’Ugualianza. In coerenza con la struttura dell’incontro proponiamo una serie di assemblee di lavoro sul territorio su temi inerenti il lavoro, i diritti e la cultura. La sinistra, quindi, si sta riorganizzando. Oggi a Perugia un incontro con figure di riferimento, al tavolo in regione: Andrea Ferroni Rifondazione Comunista, Aurora Caporali, Sinistra Italiana, Attilio Solinas, Mdp, Miriam Saraceni, Possibile di Civati e Lorenzo Falistocco di Rifondazione.
La collaborazione con le forze sociali, le associazioni, la CGIL, e i partiti a sinistra del PD prosegue e prenderà forma, in prima istanza con un incontro tra noi dell’appello Falcone-Montanari e l’RSU della Perugina: sarà un’occasione di dibattito per affrontare, a partire dalla vertenza Perugina, le questioni attinenti al declino industriale della regione, conseguente anche alla mancanza di programmazione, progetto e visione in termini di politiche industriali efficaci per il territorio, per motivi organizzativi legati alla mobilitazione la data è da definire in accordo con i lavoratori e le lavoratrici: comunque manderemo a breve una data e tutti i dettagli, parliamo al massimo di fine mese.
Sabato mattina, infatti, saremo in piazza a fianco dei lavoratori per difendere i loro diritti e contrastare la deriva neoliberista che ha investito anche la nostra Perugina… Ci sarebbe da riflettere, tra l’altro, su una contraddizione a nostro avviso importante… a breve ci sarà Euro-chocolate: un evento patrocinato dalla Regione Umbria, un evento che prevede in larga parte la partecipazione di Nestlè… e su questo… ai posteri l’ardua sentenza…
Abbiamo fissato, invece, per il 3 novembre un incontro con la Prof. Marina Boscaino, del comitato Proteo Fare Sapere dell’associazione per la scuola della Repubblica , per discutere anche in Umbria della legge sull’iniziativa popolare sulla scuola.
Prosegue il dialogo con la società civile, infatti, anche la Dottoressa Gabriella La Rovere sarà presto nostra ospite per parlare di disabilità e inclusione sociale. Abbiamo in agenda un incontro con il comitato salute e ambiente della zona del Calzolaro che si batte per l’emergenza ambientale, disastrosa e ignorata, che affligge l’alto Tevere.
Tutti gli appuntamenti sono inclusi in un processo più ampio, nazionale, in linea con le direttive condivise al Brancaccio. Sono aperte le adesioni all’appello Falcone-Montanari: è facilissimo, basta andare sul sito aderisci.perlademocraziaeluguaglianza.it si tratta di un processo di ri-costruzione della sinistra, un percorso che ha bisogno della partecipazione attiva di tutti. La disillusione non è una scusa, la stanchezza e la demoralizzazione neanche… La via è tracciato, questi sono solo pochi spunti, aspettiamo il contributo di tutti.. Al lavoro e alla lotta
L’esordio è esplicito: “Vogliamo costruire una grande coalizione civica di sinistra, alternativa al Pd, capace di portare in Parlamento quella metà del Paese che non vuole andare a votare”. Comincia così l’intervento di Tomaso Montanari che apre la giornata del 18 giugno al Teatro Brancaccio di Roma. Lo storico dell’arte inaugura i lavori dell’assemblea insieme ad Anna Falcone, avvocata e vice presidente del Comitato del No al Referendum costituzionale, che li chiuderà sei ore dopo. Insieme hanno lanciato un appello, “Alleanza popolare per la democrazia e l’uguaglianza” a cui oggi hanno risposto in oltre 1500. Più i 50mila contatti delle visualizzazioni in video. Sono presenti le varie anime della sinistra, dagli esponenti politici agli attivisti di movimenti sociali e agli ambientalisti; dagli studenti (il più giovane che interviene ha 18 anni) ai sindacalisti.
“L’obiettivo finale -prosegue Montanari- è una sola lista a sinistra e, da domani, può partire il passaggio costituente: non c’è un nome, non c’è un programma, non c’è una leadership. Vorremmo portare in Parlamento un’alleanza fra cittadini, associazioni e partiti. In autunno si farà una grande assemblea nazionale, per definire un nome, un simbolo, i criteri per le candidature”. Applausi, poi iniziano le considerazioni. “La stagione del centrosinistra è finita -afferma lo storico dell’arte- Non c’è alcuna esclusione, ma deve essere chiaro che chi è qui la Costituzione la vuole attuare, non rottamare. E’ il futuro che ci sta a cuore, non la resa dei conti col passato. Pisapia lo abbiamo invitato: ha risposto che ‘non ci sono le condizioni perché io venga’. Non è un buon inizio, ma ha almeno il pregio della realtà: il 1 luglio ci aspettiamo una risposta chiara su cosa pensa del Jobs Act, della buona scuola…”. Quindi conclude: “Noi puntiamo a percentuali a due cifre, una nuova lista Arcobaleno non serve a niente”. Qualche polemica per Miguel Gotor, senatore di Articolo 1-Mdp, specie quando cita il nome di Pisapia in un richiamo all’unità politica. Apprezzato invece Pippo Civati di Possibile: “Dobbiamo essere uniti, ma se qualcuno insiste per andare con Renzi non lo trattiene nessuno”. E Nicola Fratoianni di Sinistra Italiana: “L’unità è un valore, ma all’unità non si può sacrificare la credibilità” e accende la platea con la richiesta di “uscire dalle formule astratte, una discussione che non parla più alla vita delle persone”. Sul tema del lavoro, che serpeggia per tutta la giornata, il leader di SI ricorda: “E’ stato detto che in Italia si lavora poco: non è vero. Con una media di 1800 ore l’anno, lavoriamo di più. E’ venuto il momento di ridurre l’orario di lavoro”. Molto apprezzato anche Maurizio Acerbo, nuovo segretario di Rifondazione Comunista, che ha raccontato: “Al telefono un impiegato di un call center mi ha detto: lei è comunista? Ma se i comunisti non ci sono più”. Seduti in prima fila, in platea, l’uno accanto all’altro, Massimo D’Alema e Nichi Vendola. Poi c’era Antonio Ingroia di Rivoluzione civile, che però non ha avuto la parola ed è andato via con la scorta, e decine di parlamentari delle formazioni presenti e passate della sinistra. Il presidente della Regione Toscana, Enrico Rossi, Corradino Mineo, Vincenzo Vita, Raniero La Valle, Alfonso Gianni, Roberto Speranza, Stefano Fassina, Eleonora Forenza e l’Altra Europa con Tsipras. E i giornalisti: Norma Rangeri, direttrice de “il manifesto”, Paolo Flores d’Arcais direttore di “MicroMega”, Massimo Bordin di “Radio Radicale”, Roberto Natale. Sul palco, invece, è salito Paolo Foschi del “Corriere della Sera”, che ha fatto il punto sullo stato dell’informazione in Italia, sui nuovi “servi di redazione”, giornalisti precari e collaboratori, sottopagati e minacciati. Si è parlato di donne con Francesca Koch della Casa internazionale delle donne e di scuola con Marina Boscaino. Di welfare e di salute. Infine i magistrati, Paolo Maddalena e Livio Pepino: il primo, già presidente della Corte Costituzionale, ha sottolineato i mali economici di un Paese come il nostro che, continuando con le attuali politiche, rischia di depauperare anche il proprio patrimonio di imprese, oltre a quello artistico e paesistico. Il secondo ha esortato la nuova forza nascente a non commettere gli errori del passato. “La terza via ha fallito l’intento, dunque perché ripeterne gli sbagli?” ha ribadito a sua volta Anna Falcone nel prendere la parola per l’intervento conclusivo. “Si parla di una sinistra rancorosa, noi invece vogliamo una sinistra felice. I giovani sono importanti, purché siano con noi non solo per protestare, ma per costruire uno spazio nuovo. I cittadini italiani non hanno più tempo: il nostro obiettivo è operativo, individuare i punti che ci uniscono per presentarci alle prossimi elezioni e costituire una nuova speranza per chi si è disaffezionato alla politica, è deluso e si sente demotivato. Sulla scheda che è stata distribuita all’ingresso sono espresse due questioni cruciali su cui si chiede ai partecipanti dell’assemblea di esprimersi: le priorità di un programma condiviso e la vostra idea in più per un progetto coraggioso e innovativo. Dobbiamo operare un taglio netto con il passato per essere credibili, una discontinuità. Tutti devono fare un passo indietro per poterne fare uno in avanti. Dobbiamo offrire soluzioni praticabili per un reale rinnovamento, per una politica che rimetta al centro un ideale condiviso di società e faccia battere il cuore”. “I nostri punti fermi -riassume Falcone- sono lavoro, reddito minimo di cittadinanza, ambiente e riconversione energetica, scuola, formazione e ricerca, sanità pubblica, sovranità popolare. Noi vogliamo una democrazia realmente partecipata, in cui uno vale uno; un’informazione libera e corretta. E vogliamo tempo, tempo per la nostra vita, per la cose che ci appassionano, per i nostri figli. Vogliamo equità fiscale, assistenza e inclusione sociale sui migranti. E un’economia sostenibile. La Costituzione è di tutti, va solo attuata. Il voto è utile se ti rappresenta e noi vogliamo costruire uno spazio che finalmente ci rappresenti. Siamo qui per tornare a combattere”. |
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