Alessandra Valentini intervista il Senatore della Lega, Massimiliano Romeo
di Alessandra Valentini
Governo, sfiducia, coronavirus, quarantena, economia, proposte, immigrati. Questi sono gli argomenti affrontati con il Senatore Massimiliano Romeo, capogruppo della Lega al Senato.
Buongiorno, saluto il Senatore Massimiliano Romeo Capogruppo della Lega in Senato
– Buongiorno, un saluto a tutti. Buona settimana, buon inizio di settimana. Speriamo bene, speriamo che sia la settimana buona quando arriverà il decreto con un po’ di risorse per i cittadini, aspettiamo il governo. Stanno litigando in maggioranza, speriamo facciano in fretta.
Lei come Capogruppo della Lega ha firmato insieme ai rappresentanti degli altri partiti del centrodestra la Mozione di sfiducia contro il Ministro Bonafede che secondo voi si è contraddistinto per una serie di provvedimenti al limite della costituzionalità, quali sono i motivi principali che vi ha spinti a questo gesto?
-I motivi principali intanto sono intanto che ci troviamo di fronte a un ministro che è assolutamente incompetente, non sa la differenza tra la colpa e il dolo tanto per fare un esempio, un ministro che nel corso del suo mandato, anche quando era al governo con noi, infatti anche questa è stata una delle motivazioni delle notevoli frizioni che c’erano, ha presentato provvedimenti davvero ai limiti della costituzionalità e soprattutto ha dato l’esempio di non ascoltare le reali esigenze dei problemi di tutto il meccanismo della giustizia italiana. Tanti procuratori, tanti avvocati, in tanti tribunali, in tante cancellerie si sono chiesti degli interventi che andavano in una certa direzione e il ministro in realtà non ha assolutamente tenuto conto di queste problematiche che gli venivano sottoposte. Poi siamo arrivati alla goccia che ha fatto traboccare il vaso con la rivolta nelle carceri durante il periodo dell’emergenza e dall’altra parte con la scarcerazione addirittura di alcuni boss mafiosi dopo che c’era stato detto e assicurato che, con la norma del “cura Italia” non ci sarebbe stato nessun tipo di intervento, che non sarebbero state scarcerate per problemi di emergenza sanitaria persone che avevano commesso comunque dei reati efferati o gravi. Poi abbiamo visto che la realtà dei fatti ha detto qualcosa di diverso. Quindi per queste motivazioni noi chiediamo davvero che tolga il disturbo perché un ministro così indubbiamente non fa gli interessi dei cittadini e della giustizia italiana, alla luce anche del fatto che proprio sulla scarcerazione dei boss mafiosi, molti investigatori antimafia hanno messo in evidenza che con questo provvedimento si è messo a rischio anni e anni di lavoro per contrastare la mafia.
L’emergenza del Coronavirus non è ancora del tutto passata nel nostro paese, bisogna giustamente attuare tutte le cautele però la crisi economica sta diventando sempre più forte. In questo periodo è sempre più presente lo slogan “non vogliamo morire di Coronavirus ma neanche di fame”. Secondo lei questo è un indice della paura dei cittadini di non riuscire a superare questa crisi economica?
-Si, sicuramente si sta creando molta tensione com’è normale che sia tra molti cittadini, tante persone sanno che la loro situazione economica è molto a rischio perché chi ha molte attività non ha ancora riaperto, chi ha riaperto ha comunque l’incertezza del futuro, di cosa succederà, cosa non succederà. Mancano alcune misure per quello di prima, mi riferisco al famoso decreto aprile che adesso è diventato maggio e speriamo non diventi giugno in modo tale che arrivi in fretta. Ci sono delle misure importanti , ci vogliono i contributi a fondo perduto, abbiamo visto che questi prestiti di liquidità messi in campo dal governo con il decreto liquidità hanno prodotto scarsissimi risultati. Leggevo proprio sul Corriere della sera che solo l’1% delle imprese ha chiesto i prestiti agevolati fino a 25 mila euro, erano quei famosi prestiti che sembravano essere quelli più facili da chiedere e da ottenere, quindi vuol dire che molte imprese e molti imprenditori sono in difficoltà perché quando ci si mette di mezzo le banche, ci sono lungaggini. Potrebbero questi finanziamenti non arrivare in tempi certi e quindi ci voleva un contributo a fondo perduto, diretto. Speriamo sia contenuto del decreto che dovrebbero approvare si spera questa settimana. C’è il tema comunque del pagamento delle tasse, molti cittadini e molti imprenditori non saranno nelle condizioni di pagare le tasse a fine giugno quindi andrebbero spostate oltre settembre o almeno fino alla fine dell’anno. Il famoso anno bianco fiscale che aveva proposto la Lega. Tutti a dire cosa succederà, impossibile, impossibile, poi pian pianino come vedete sono richieste comunque che chiedono gli imprenditori perché è inutile, oggi la gente non avendo fatturato come fa a essere nelle condizioni di poter pagare le tasse? Tutti questi interventi si spera che siano inseriti nel prossimo decreto, che si dia una mano al settore del turismo che è in grossissima difficoltà, che si consenta con dei protocolli di sicurezza tra associazioni di categoria e governo di poter far aprire coloro che sono in grado di poterli rispettare, che ci sia un apertura diversificata tra le regioni perché non tutte le regioni hanno sofferto l’emergenza alla stessa maniera. Questi sono tutti interventi che sono urgenti proprio per cercare di dare un po’ di respiro e tranquillità, un po’ di serenità a tante persone, a tanti cittadini, a tante imprese che sono veramente molto preoccupate. C’è una fascia di popolazione che fa fatica ad arrivare alla seconda settimana per poter fare la spesa e mangiare, anche qui bisogna dare più soldi ai comuni per i famosi buoni pasto. Insomma sono tutti questi interventi di emergenza che dopo tante promesse la gente si aspetta che vengano erogati e anche in tempi rapidi. Noi siamo qui come Lega, facciamo le nostre proposte come più volte abbiamo fatto e speriamo che il governo ci ascolti.
Penso a tante regioni tra cui l’Umbria, la nostra regione, che è molto provata da una lunga crisi economica. Noi adesso risentiamo molto della chiusura del turismo perché è una regione a trazione turistica. L’Umbria insieme ad altre regioni ha presentato al governo una proposta con un calendario per riaprire un po’ prima visto che comunque stiamo abbastanza bene in confronto ad altre regioni come la Lombardia. Il governo ha respinto questa proposta, come vede questa risposta negativa?
-Diciamo che il governo non è riuscito a fare quell’opera di coordinamento con tutte le regioni che andava fatto, un opera di coordinamento che non è stato fatto, anzi più volte il governo ne ha approfittato per scaricare la responsabilità sulle regioni. Questo ha generato un caos istituzionale e adesso il Ministro Boccia, ministro degli affari regionali, dice che presto verranno stabilite delle aperture differenziate per le varie regioni. Questo lavoro andava fatto decisamente molto prima. Non dimentichiamoci che ci sono non so quante Task force che dovrebbero agire, lavorare per aiutare il governo in quest’opera, però forse è mancata proprio la volontà politica di coordinarsi con le regioni. Questo oggi lo pagano molte regioni tra cui non solo l’Umbria ma anche tante altre che hanno avuto magari meno casi, che hanno già superato o sono riuscite a superare meglio il tema dell’emergenza e che stanno soffrendo soprattutto le piccole imprese e gli artigiani, commercianti e chi comunque vive come dicevi giustamente tu sul turismo che in questo momento chiaramente è il settore che è stato più colpito. Anche qui bisognava forse agire prima anziché far fare ordinanze alle regioni, poi il governo le ha impugnate. Tutto questo scontro istituzionale non andava fatto, andava creata quell’armonia e quella collaborazione che era necessaria per affrontare questo periodo di emergenza. Adesso speriamo che queste linee guida arrivino in fretta, anche qui sempre in ritardo, sempre a inseguire l’emergenza anziché cercare con razionalità di prevenire, di guardare con un po’ di lungimiranza. Questo è il governo che abbiamo e quindi cerchiamo come opposizione di criticare indubbiamente quando sbagliano e fare delle proposte, perché tante proposte abbiamo fatto. Adesso si parla tanto di togliere l’iva alle mascherine, noi l’abbiamo fatta due mesi fa questa proposta qua e c’è stata rifiutata. L’avessero fatto prima forse a quest’ora non avremmo avuto tutto quel caos delle mascherine a €0,50 che però poi non è possibile farle a 0,50, allora adesso devono cambiare e si è bloccata ad un certo punto la distribuzione. Come vedete, tanti provvedimenti fatti male di fretta, che non hanno consentito un intervento rapido e urgente.
Passiamo all’argomento quarantena: gli italiani sono in quarantena da due mesi, c’hanno controllato con i droni, alcuni sono stati multati però sembra che il governo si sia dimenticato di quelli che per la festa della liberazione sono scesi in piazza a cantare “bella ciao” e si sia dimenticato anche dei porti. C’è stato un aumento degli sbarchi del 400% mi sembra, queste persone che circolano liberamente stando alle immagini anche senza mascherine il più delle volte, sono stati controllati? Potrebbero essere veicolo di contagio?
-Intanto diciamo che di sicuro la cosa che ci spaventa di più è questo incremento notevole degli sbarchi di popolazione che arriva dall’Africa, dove nel centro abbiamo avuto notizia che l’epidemia, anzi pandemia, di Coronavirus si sta sviluppando in modo sempre più forte e con dei casi sempre più gravi, quindi attenzione li a non rischiare di vanificare tutto il lavoro che abbiamo fatto qua noi, che ci siamo chiusi in casa come giustamente dicevi tu, ci siamo messi tutti in quarantena per due mesi e poi improvvisamente facciamo entrare questa gente che potrebbe far ripartire il contagio. Quindi anche qui forse era più opportuno come hanno fatti tanti altri paesi, chiudere i porti e non fare sbarcare più nessuno. Questo era ciò che ha fatto Salvini in tempi anche non di Coronavirus, a testimonianza che la nostra linea era quella al momento di cercare di aiutare gli italiani, le persone che sono in difficoltà che con l’emergenza si sono ulteriormente aggravate, quindi pensare di poter accogliere tutti, davvero oggi come oggi è una scelta decisamente scellerata. Quello dell’aumento degli sbarchi del 400% è l’aspetto indubbiamente più importante. Ci vorrebbe un Ministro dell’Interno molto più determinato a chiudere i porti e non far sbarcare nessuno e poi c’è l’altro tema che tu giustamente sottolineavi, quello relativo comunque al fatto che ci sono i controlli. Quando si tratta di controllare gli italiani sembra di essere in uno stato di polizia, esci di casa per fare una corsa in spiaggia ti insegue un drone, poi abbiamo assistito a delle immagini incredibili. Ricordo Napoli ma posso citare anche Monza, dove cittadini extracomunitari vanno in piazza, spacciano droga liberamente e nessuno assolutamente interviene. Vanno in piazza senza mascherine, fanno quello che vogliono, se ne strafregano di qualsiasi regola e nessuno interviene. Quindi la logica che sembra essere imposta da questo governo è stato di polizia per gli italiani e tutti gli altri possono fare quello che vogliono. Io direi che questo modo di governare davvero… Sembra quasi che noi vogliamo sempre andare contro tutto quello che fanno e la gente dice “no, in un momento come questo bisogna cercare di collaborare”. Si, però di fronte a certi esempi non possiamo fare altro che attribuire delle responsabilità molto forti ad un atteggiamento direi incredibile, non è pensabile comportarsi in questo modo. Se ci sono delle regole , devono valere per tutti.
Questo che ha detto mi fa pensare all’opinione di tanti che dicono che in questo periodo la politica non dovrebbe pensare a litigare ma essere propositiva e collaborare insieme, mi viene in mente anche Conte in televisione che non ha fatto altro che ripetere di essere disponibile al dialogo anche con le opposizioni, però di fatto delle vostre 204 proposte ne è stata accolta solamente una, ci viene da pensare che forse non sono così tanto vogliosi di collaborare e di dialogare.
-Hai perfettamente ragione, mi sembra che il loro atteggiamento sia quello di dire che volevano la collaborazione dell’opposizione della serie: per favore non fate troppi emendamenti, non create problemi in parlamento, agevoliamo i lavori velocemente ma poi facciamo tutto quello che vogliamo noi senza tenere in considerazione le proposte che voi fate. Anche perché comunque quando si dice collaborazione, vuol dire che i provvedimenti devono essere condivisi e quindi scritti insieme, pensati insieme, non scritti e poi dopo te li mettono davanti al fatto compiuto. Questo è quello che è successo tante volte, andavamo a fare le proposte la sera e il giorno dopo Conte annunciava le sue decisioni attraverso le sue ormai famose conferenze stampa delle otto di sera. Questo atteggiamento la dice lunga sulla loro reale volontà di collaborare.
Il Ministro Bellanova ha minacciato le dimissioni se non si fosse proceduto alla regolarizzazione dei migranti per poi attenuare i toni dicendo “non mi dimetto ma il governo si pronunci sui migranti, non ho minacciato nulla ma non posso far finta che non sia accaduto nulla” sembra un teatrino.
-Si sembra un po’ un teatrino però non vanno neanche d’accordo tra di loro dalla Bellanova alla Lamorgese, anche sui numeri. Noi abbiamo chiarito in modo molto evidente che siamo assolutamente contrari a questa forma di sanatoria. Prendiamo spunto da alcune dichiarazioni di Confagricoltura che ha detto che la sanatoria non porterebbe questi migrati regolarizzati come vogliono fare a lavorare sui campi. Solo una minima parte lavorerebbe sui campi e la vera ricetta è quella di introdurre i voucher che sono per i lavori stagionali. Rintrodurre questo sistema che i sindacati non vogliono, ma è un sistema che assolutamente permette a tante persone che adesso sono in grossa difficoltà economica perché hanno perso il lavoro, di poter portare a casa qualcosa attraverso il lavoro stagionale. Consentendo a quelli che prendono oggi il reddito di cittadinanza, anziché stare seduti a casa sul divano prendendo quei soldi, di andare a lavorare sui campi e dare una mano e magari cercando di togliere quel vincolo di coloro che sono in cassa integrazione e che non possono fare nessun altro tipo di lavoro. Quindi ci sono delle soluzioni, le Associazioni di categoria ci dicono che dobbiamo seguirle per poter sicuramente risolvere questo problema della mancanza di personale per evitare che molti raccolti vadano buttati via, però bisogna seguire quello che gli imprenditori e chi lavora nel settore dell’agricoltura propone. Non dietro alla solita scusa: mancano braccianti allora regolarizziamo e saniamo tutti. Dall’altra parte invece bisogna contrastare il caporalato che sicuramente è un meccanismo che crea grossi problemi a tutto il settore. Queste erano le strade che dovevano essere prese, l’abbiamo proposte ma come vedete poi, vanno nella direzione che vogliono loro e se ne strafregano di quello che proponiamo noi. Questo è un po’ il clima che c’è con questo governo.
Spero che prima o poi si risolva questa situazione che desta preoccupazione già da diverso tempo. Per concludere, la prossima attività che verrà fatta in senato dalla Lega qual è?
-Noi cominciamo domani pomeriggio alle 16,30 come aula perché le commissioni cominciano già nella giornata di oggi, ci sarà l’aula dove chiederemo con forza la possibilità di votare la mozione di sfiducia al Ministro Bonafede, loro non so se ci daranno questa opportunità. Da quello che trapela sembrano orientati a posticiparlo alla settimana successiva, poi abbiamo comunque in discussione una mozione sul tema delle donne, abbiamo l’informativa del Ministro Spadafora e poi aspettiamo naturalmente che venga deliberato questo decreto di sostegno e aiuto alle popolazioni per cominciare a lavorarlo in parlamento.
La ringrazio, naturalmente aspettiamo aggiornamenti sulle vostre attività e del governo.
-Va bene grazie, grazie a voi e buona continuazione, un saluto a tutta l’Umbria. È una terra veramente bellissima, magnifica e speriamo che questa emergenza passi presto e si possa tornare a visitare queste regioni bellissime del nostro stupendo paese che è l’Italia.
Noi l’aspettiamo.
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