Video rassegna stampa del 30 dicembre 2019 prime pagine
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Il presidente del consiglio, Giuseppe Conte, torna in Umbria
Il presidente del consiglio, Giuseppe Conte, ha annunciato un’imminente visita nelle zone terremotate dell’Umbria per verificare l’attuazione del Decreto. Lo ha detto sabato incontrando i giornalisti.
Ha spiegato che è intenzione del Governo verificare la bontà e l’attuazione della manovra. Tra le misure introdotte dal Decreto c’è la cosiddetta busta paga pesante incassata dei terremotati del Centro Italia: la restituzione viene scontata del 60 per cento e il rimanente sarà rateizzato in 10 anni.
Chi non ha percepito la busta pesante potrà avere il rimborso del 60 per cento. Tra le norme introdotte dal decreto anche l’eliminazione dell’Imu sugli immobili inagibili.
Previsti anche contributi agevolati per le attività imprenditoriali. Altre misure riguardano la proroga dello stato di emergenza, fino a dicembre del 2020. Il testo prevede una corsia prioritaria per la ricostruzione degli edifici scolastici e universitari. Il presidente Conte era stato a Perugia durante Eurochocolate, in piena campagna elettorale.
Cosche del Vibonese, usura, medico umbro vittima, tasso al 119 per cento
Nella maxi operazione «Rinascita-Scott» della Dda di Catanzaro, l’Umbria è ancora coinvolta. Un terremoto giudiziario che ha decapitato le cosche del Vibonese. In particolare all’alba del 19 dicembre ha portato in carcere 260 persone, 70 ai domiciliari (e 400 indagate).
Un medico umbro figura come vittima di usura commessa da Gianfranco Ferrante, noto imprenditore di Vibo Valentia nel settore della ristorazione e di Antonio Scrugli. Reato scoperto grazie alle intercettazioni telefoniche.
I due indagati avrebbero pattuito con il medico il prestito di 5mila euro da restituire in 5 mesi ad un tasso calcolato del 119 per cento. Il sanitario si trovava in difficoltà economica.
Questo conferma ancora il legame dell’Umbria e le terre di mafia, già emerso nell’ambito dell’operazione «Infectio» sulla ’ndrangheta di Cutro e Siderno condotta dalle squadre mobili di Perugia, Catanzaro e Reggio Calabria. In quel caso vittima di prestiti a strozzo sarebbe stato uno dei personaggi di primo piano: Antonio Ribecco.
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